Il mio debutto è arrivato: dopo tanti ripensamenti, sconforto e un po' di timore ho partecipato al mio primo concorso fotografico, quello di cui parlavo nel mio primo post. Il contest, intitolato Photovintage, prevedeva che scattassi e inviassi una foto a tema vintage, servendomi anche dei vestiti messi a disposizione dal negozio che ha organizzato il tutto (Alerami Vintage di Casale Monferrato). Per realizzare le fotografie ho chiesto l'aiuto di Denise, una ragazza dolcissima e simpaticissima conosciuta sul campo da pallavolo ai tempi del liceo - lei si allenava e io tentavo di imparare ad allenare. Le mie idee su location e tipo di scatti erano in partenza totalmente diverse rispetto a quello che è stato il risultato finale: poco dopo la prima prova degli abiti, infatti, Denise mi ha detto di avere in casa due Maggiolini Volkswagen degli anni '60 e, dopo aver visto qualche loro foto, è stato amore a prima vista. Una volta scelti degli abiti diversi e aver deciso per trucco e parrucco ci siamo lanciate su un set improvvisato in una bellissima cascina messaci a disposizione da amici di Denise. È stata una giornata divertentissima e molto istruttiva: tutto l'insieme di pre, durante e post produzione è stato faticoso, soprattutto per me che sono davvero maniacale e che non riesco a iniziare nulla senza aver pianificato ogni dettaglio - vi lascio immaginare il momento di panico quando si è messo a piovere il primo giorno in cui avevamo programmato gli scatti - ma nel complesso mi è servito e ne sono uscita soddisfatta. Qualche giorno fa è stata inaugurata la mostra con tutti gli scatti dei partecipanti e sono stata felice di aver visto diverse persone fermarsi davanti al mio. Dai commenti ricevuti, sono contenta che siano stati apprezzati alcuni elementi su cui avevo concentrato la mia attenzione, in particolare il contrasto tra il blu della macchina e i gialli e gli arancioni del vestito di Denise e l'inquadratura dall'alto, perché mi ha dimostrato che sono riuscita ad immedesimarmi nei gusti di chi avrebbe visto la mia foto. È stata una bellissima prima prova, a prescindere da quello che sarà il risultato finale, e ho deciso che voglio continuare a far vedere i miei scatti, partecipare ad altri concorsi e migliorarmi: la soddisfazione che si prova a vedere le persone posare gli occhi sul mio lavoro mi ripaga da tutti gli sforzi e le insicurezze iniziali. Sopra: altri due tra gli scatti realizzati con Denise.
Se volete vedere le foto degli altri partecipanti al concorso potete visitare la pagina Facebook di Alerami Vintage.
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Rieccomi dopo una pausa di qualche settimana per continuare a raccontarvi le mie esperienze attraverso l'obiettivo della mia fedele macchina fotografica. Questa volta vi parlerò della domenica con gli amici della Locanda Canal Secco Trucco di Oropa e de Il mondo nelle Ali all'insegna della vita con i rapaci. Buona lettura e buona visione! Avete mai trascorso un pomeriggio letteralmente con la testa tra le nuvole, alla scoperta del misterioso e affascinante mondo dei rapaci? Io arrivo fresca fresca da questa esperienza, in cui mi sono buttata, in realtà, per fare un regalo ad Andrea, il mio ragazzo, che ho scoperto essere piuttosto incuriosito da queste specie di volatili. Per regalare questa piccola sorpresa al mio falconiere mancato ho preso contatto con Orietta, organizzatrice, una volta al mese, di una passeggiata nei boschi attorno al Santuario di Oropa, durante la quale i partecipanti possono prendere contatto con le poiane, rapaci diurni di discrete dimensioni (almeno per me, che non ne avevo mai visti), per poi assistere a dimostrazioni di volo con altri volatili notturni come gufi, civette, barbagianni. A gestire l’evento, oltre a Orietta, lei stessa allevatrice di alcuni esemplari che solitamente partecipano a queste giornate, i ragazzi de Il mondo nelle ali, guidati da Daniele, falconiere per lavoro ma soprattutto per passione, insieme ai loro esemplari. L’elevata umidità (quando dico che eravamo in mezzo a una nuvola non scherzo…) non ha permesso la passeggiata nel bosco, anche perché, da quanto ci hanno spiegato, con un clima del genere i rapaci fanno fatica a volare. La giornata si è incentrata, quindi, direttamente sulla seconda fase, in cui ci sono stati mostrati i diversi “amici” dei falconieri che hanno preso parte alla giornata e abbiamo assistito a piccole prove di volo. Ciò che mi ha colpito è il rapporto di tangibile fiducia e complicità che si è instaurato tra Orietta, Daniele e tutti gli altri allevatori-addestratori con i loro animali, un rapporto non scontato e che, nella cultura popolare, in pochi crederebbero possibile quando ci si riferisce a dei volatili. Spesso ho visto i nostri “insegnanti” appoggiare la fronte su quella dei loro rapaci, dar loro piccoli baci o accarezzarli con affetto e dalle loro parole ho percepito la grande attenzione nei confronti di quelli che effettivamente sono loro amici e compagni di vita. Ci è stato chiaramente spiegato quanto sia importante una forma di rispetto e di vera e propria fedeltà verso il proprio animale, che non deve mai essere ingannato o forzato a eseguire qualcosa solo per il nostro piacere, concetti a una prima lettura scontati ma forse nemmeno troppo. Piccoli-grandi protagonisti delle due affascinanti ore trascorse alla Locanda Canal Secco Trucco sono stati i due figli di Orietta, Gabriele e Federico, anche loro amanti dei rapaci e soprattutto del loro barbagianni Aurora. Gabriele è già piuttosto grande, dimostra sicurezza nel gestire il suo animale e i suoi occhi brillano tutte le volte che ce l'ha sul braccio. Il più piccolino invece, Federico, è un giovane vulcano che sembra determinato a diventare un vero falconiere ed è stato molto dolce vederlo seduto, poco distante da me, con Aurora sempre vicina oppure ascoltare attento le parole di Daniele in compagnia della civetta Cesare. A concludere il pomeriggio sono arrivate Anastasia e Wayra, le due poiane, che hanno saltellato e svolazzato libere in mezzo a noi, ogni tanto richiamate dai loro allevatori per esibirsi in prove di volo e mostrare tutta la loro abilità afferrando in aria bocconi di cibo o il "logoro", una sorta di finta preda fatta trascinare a terra da uno dei bambini presenti. Quest'ultima parte, in special modo, ha coinvolto diversi tra i partecipanti, soprattutto i più piccoli, che hanno provato a richiamare sul proprio braccio Anastasia e Wayra. Che dire di più? Se siete degli amanti degli animali, se volete scoprire questi affascinanti volatili o se avete dei bambini che volete far divertire, educandoli allo stesso tempo al rispetto per la natura e le sue specie questa è l'attività giusta: non ve ne pentirete! Non vi basta? Allora fatevi un giro a questi link:
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Silvia MazzuccoStudentessa di Lettere Moderne e fotografa per passione. Archives
May 2019
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